2009

andiamo verso un nuovo anno senza benza e senza soldi. 

ma se c'è una cosa che si può fare anche senza benza e senza soldi, quella è pedalare.
allora pigia su quei pedali. da qualche parte andrai.
buon anno.
(immagine: "les six jours" - ganesco)

paris vélo

parigi fa 2,1 milioni di abitanti; nel giro di un anno il mairie (municipio) della città ha messo in pedi un servizio di bike sharing, il vélib', che conta 20.600 biciclette in 1.451 stazioni dislocate in tutta la città. è inutile dire che i parigini queste bici le usano eccome, tanto che ho visto in giro più gente su queste bici a nolo che su bici "private". segno che le cose si possono cambiare, e che quando un servizio è ben realizzato funziona e i cittadini - molto meno scemi di quanto spesso si pensi - lo capiscono.
per fare un confronto: a roma (2,7 milioni di abitanti) il tanto sbandierato servizio pubblico di noleggio biciclette (roma'n'bike - già il nome è delirante) consiste in una flotta di 200 biciclette e 19 stazioni, a servizio del solo centro storico.
proviamo - almeno un po' - a vergognarci?

natale senza vergogna

a reggio emilia confconsumatori chiede che per il periodo natalizio il comune disattivi il "vigile elettronico", che tanto ingiustamente infligge multe ai poveri cittadini che scorrazzano in auto in piena ztl ignorandone i relativi divieti. e magari sospenda anche le multe per chi parcheggia in aree a pagamento senza pagare.
cosa cosa?
cioè, io credevo che queste associazioni difendessero la legalità, non l'inciviltà di 130.000 cafoni (tante sono le contravvenzioni elevate quest'anno) che ritengono normale, anzi logico, anzi necessario intasare il centro della città con le loro cazzo di automobili.
massì, c'è lo shopping natalizio, fammi arrivare col suv fin dentro la vetrina dei negozi... dài, se me lo lasci fare giuro che l'anno prossimo ti torno a votare.

raggiatura

dicamo che ho un mozzo 32 fori.
e diciamo che ho un cerchio 24 fori.
diciamo anche che vorrei metterli assieme, anche se ovviamente non son fatti l'uno per l'altro: li ho messi vicini e non si parlano neanche. ma siccome ho una coppia di ruote che mi piacciono e vorrei montarci il mozzo fisso...

potrei fare una raggiatura con incrocio in seconda, usando tre fori ogni quattro sulla flangia, come nell'immagine. in questo modo avrei quattro raggi su ogni lato leggermente meno inclinati, quindi con una maggiore rigidità, per cui mi dovrei trovare con due tratti della circonferenza della ruota leggermente meno flessibili. ma qui si parla di differenze infinitesime: davvero avrebbero un'influenza percettibile sul comportamento dinamico della ruota? boh... quasi quasi ci provo.

aaa fissati cercansi

scorro la sezione biciclette di un giornale reggiano di annunci online - in cerca magari di qualcuno che vende a 50 euri un telaio pista - quando trovo "bici strane con scatto fisso senza freni vendo".
uh.
telefono.
pronto, che fai, fissi le bici? sì. e le usi? sì - dice - ma son l'unico a reggio e quando vado in giro in fissa la gente mi guarda strano, perché non ho i freni. ma è una roba bella, come una poesia sui pedali. faccio anche bici con cui si può pedalare sia in avanti che all'indietro, andando sempre avanti però!
uh.
un tipo così a reggio emilia non posso farmelo scappare.

finiamola

insomma, tra una roba e l'altra l'aspirante fissa se ne era rimasta lì in un angolo.
e dire che tutto era partito da lei.
così l'ho ripresa in mano: verniciata alla meno peggio, è in fase di riassemblaggio.
niente fronzoli, si fa con quel che c'è.

meno scuole = più auto

il governo - al fine di sostenere i drastici tagli all'istruzione - ha preannunciato l'intenzione di chiudere le scuole con meno di 600 alunni, accorpandole in istituti di maggiore "capienza": si parla di circa 4.000 scuole a rischio chiusura.

lasciando stare gli altri aspetti, mi chiedo: che impatto avrà questo provvedimento sulla mobilità? che succederà quando centinaia di migliaia di pendolari della cartella si riverseranno sulle strade della nostra sterminata provincia? e chi ne sopporterà i costi economici, ambientali e sociali?

l'università del fisso

neanche il tempo di scendere dall'autobus che dall'aeroporto mi portava in centro e già avevo avvistato diverse fisse: ne ho viste una marea, sotto il culo di uomini e donne di ogni età e genere, inclusi i famosi messangers.

anche a oxford non scherzano: sono entrato in un ciclonegozio da tre soldi, un buco di 50 mq a dir molto, e avevano qualunque tipo di componente, inclusi quelli per fixie.
mi son portato a casa un mozzo flip-flop flangia alta mica male, così non ho più scuse per rinviare l'assemblaggio dell'agognata ruota.
ma mentre io sto qui a cianciare quelli in fissa ci vanno, altroché.

l'etica dei segnali

girando per le strade di londra, e ancor più per la campagna inglese, mi chiedevo cosa ci fosse di così diverso dall'italia. poi mi è capitata sott'occhio questa foto e ho capito: la segnaletica!
in inghilterra non c'è traccia di queste deliranti selve di cartelli (cosa deve fare qui un ciclista, se non scende dal sellino, sedersi sul cordolo e piangere?).
le piste ciclabili britanniche sono segnalate solo sull'asfalto (e questo basta per tenerne fuori i motorizzati), mentre i cartelli danno indicazioni utili ai ciclisti (vai di qua per il centro, vai di là per i docks, passa sul ponticello che fai prima, ecc).

in italia invece, per i ciclisti solo segnali di obbligo e divieto.

la graziella londinese

la prima chicca che mi porto a casa da londra è il manifestino del brompton world championship 2008, le biciclette pieghevoli made in uk che spopolano nella city.

la gara si disputerà il 28 settembre nel magnifico parco di Blenheim Palace, proprietà del duca di marlborough e casa natale di sir winston churchill: sono previsti 500 partecipanti, premi per varie categorie, incluso il best dressed. graditi giacca e cravatta, of course.

che classe 'sti inglesi!

london calling

oggi parto per londra: mi aspetta il GBBF.
buone pedalate e buone bevute a tutti.

sorri, uì ar closed!

e se gli autobus chiudessero per ferie? lo so, questo non succede. cioè, in linea di massima i servizi pubblici funzionano sempre, no?
a reggio emilia però hanno chiuso per ferie il deposito di biciclette della stazione. proprio così. evidentemente non è considerato un servizio pubblico, tantomeno essenziale.

e chi in ferie non ci va? chi lavora in agosto? e i cicloturisti stranieri
(gli unici turisti che si vedano in giro per la nostra città)?
sorri, uì ar closed.

aridaje

ci ricasco sempre.

sono anni che mi dico: basta, son tutti fatti, non c'è nulla di buono, non me ne frega niente. game over. il ciclismo non c'è più, quindi me lo faccio io, con la mia bici sulle mie strade.

poi però arriva la primavera con le classiche, poi il giro, poi il tour, e pian piano mi scappa di accendere la tv, sbirciare un arrivo, scrutare una fuga, fino a ritrovarmi a saltare in piedi nel salotto di casa mentre riccò si alza sui pedali e se ne va... vai riccò! vai!...
ma vai affanculo.

chapeau, madame longo

dici "sport" e pensi a corpi tonici e scolpiti, a facce lisce e grintose di giovani dai muscoli esplosivi.
poi però succede che un'atleta di 49 anni (50 tra pochi mesi) vince i campionati nazionali francesi di ciclismo su strada, tanto la prova in linea quanto quella a cronometro. così.

jeannie longo-ciprelli ha collezionati 52 titoli nazionali, oltre a un'infilata di medaglie mondiali e olimpiche da vertigine, decine di record mondiali e più di mille vittorie, sparse lungo un percorso lungo quasi trent'anni e chissà quante centinai di migliaia di chilometri, sempre a spingere sui pedali. in strada, in pista, nei boschi, sempre con la stessa voglia di quando, ventenne, mollò gli sci per salire sulla bici. prossimi obiettivi: olimpiadi in cina e mondiali in italia.

allora ecco che il concetto di sport cambia, ritorna più umano, si allontana dallo stereotipo dei campionissimi con corpi da big jim, dall'immagine di straordinarie carriere fulminanti in odor di doping, di macchine da corsa fatte di muscoli e programmate per stritolare avversari, di superuomini superdotati costruiti per superprestazioni. lo sport è anche - soprattutto - questa piccola donna, con i suoi quasi cinquant'anni, le sue rughe, il suo fisico "normale", che fregandosene dell'età lascia indietro atlete che non erano nemmeno nate quando lei già faceva incetta di vittorie.

io non so quale sia il livello di competitività nel ciclismo femminile; forse basso, considerando che le "professioniste" sono in realtà davvero poche al mondo.
ma la forza, la determinazione, la voglia e la passione di questa donna sono per me strabilianti. chapeau, madame.

connettività

ho visto ruspe e operai al lavoro lungo la provinciale: pare stiano costruendo una pista ciclabile tra puianello e botteghe: wow!

nota positiva: potrò andare a bere e ubriacarmi la sera (l'unico locale a portata di bici è a botteghe) senza rischiare la pelle.

nota negativa: questo è un cordone di tre chilometri tra due paesi di campagna, il resto del mondo rimane a distanze ciclosiderali. riuscirò a vedere un collegamento ciclabile con reggio emilia prima di morire?

l'ici non va in bicicletta

per finanziare l'abolozione dell'ici, il governo dei bananieri (quello che mette la sicurezza dei cittadini al primo posto, di cui tutti parlano bene) ha sciacallato i fondi per la sicurezza stradale stanziati dal precedente esecutivo (quello di cui tutti parlano male). L'investimento pro-capite scende miseramente da un 1 euro a 0,60 centesimi (25 euro in svizzera, 23 euro in francia), a fronte di un costo per la collettività derivato da incidenti stradali di 500 euro a cranio.
a questa bella pensata vanno aggiunti altri 618 milioni originariamente destinati (sempre dal vecchio governo, quello poco di buono) ad incentivare lo spostamento del traffico pesante verso il trasporto marino e per lo sviluppo del trasporto pubblico locale: anche questi fondi saranno dirottati per sostenere il miracolo dell'ici.

adesso sì che siamo un pese moderno.

strike

matamoros, messico. 3 giugno 2008.
(video)

l'olandesina

il mio scarso inglese autodidatta non mi ha impedito di interpretare questo rapporto sulla diffusione della bicicletta nel mondo, da cui si deduce chiaramente che - lasciando perdere l'olanda che è avanti anni luce - pure l'africa è più moderna di noi.

io intanto pedalo, eh.

autobiografico

dall'album dei ricordi: la mia prima fissa. senza freni.

delirio ciclabile

negli ultimi anni l'amministrazione comunale di reggio emilia si è prodigata nell'allestimento di piste ciclabili a dir poco spettacolari, i cui modelli vado a elencare:

a singhiozzo

lunga, larga e lineare, interrotta ogni 50 metri da un incrocio senza diritto di precedenza;

sorpasso

una striscia gialla sull'asfalto - senza nessuna separazione "fisica" - delimita la ciclabile, regolarmente utilizzata dalle auto per i sorpassi a destra;

spot

separata dalla strada, larga e pianeggiante, fornita di illuminazione notturna e rifinita con un piacevolissimo fondo antisdrucciolo, la si trova soprattutto in prima periferia. nasce e muore nel nulla, di solito direttamente contro un muretto o una siepe. un raccordo che non raccorda nulla;

slalom

ideale per gli amanti delle acrobazie, si caratterizza per la ridotta larghezza e per il fatto di avere un andamento detto "ad arabesco", obbligando il ciclista ad ardite manovre per aggirare pali, alberi, cartelloni pubblicitari, cestini dei rifiuti, fermate dell'autobus, cabine telefoniche;

parking
è una variante del modello ciclo-sorpasso. la si trova soprattutto all'interno del centro storico: ottima per parcheggiare l'auto senza pagare la sosta (dato che non ci sono i parchimetri!);

pedonale
un classico, ovvero come riciclare un marciapiede. larghezza ridotta, doppio senso di marcia, traffico a doppia velocità (ciclisti + pedoni). qui si affrontano carrozzine, trolley, abnormi borse per la spesa, cani al guinzaglio. per chi ama il rischio;

panoramica
la più facile da realizzare. presi un punto di partenza "a" e uno di arrivo "b", si traccia un percorso ciclabile - semplicemente apponendo cartelli di segnalazione - lungo le strade più lontane possibili dalla direttrice ideale, costeggiando torrenti e canali, circumnavigando zone industriali, attraversando parchi acquitrinosi e sottopassi claustrofobici. la distanza tra i punti "a" e "b" risulta così quintuplicata. ideali per le passeggiate domenicali e per non intralciare il traffico automobilistico;

struscio
modello per libidinosi: è affiancata per tutta la sua lunghezza da siepi spinose, rami e frondame vario che invadono per metà lo spazio aereo sovrastante la corsia. da percorrere con opportune protezioni o - in alternativa - con spirito masochistico;

orienteering
la più perfida, riunisce in sè un misto di tutte le altre tipologie. la ciclabile c'è, ma non si vede. adesso è qui, poi si sposta sull'altro lato della strada, poi sparisce per riapparire attraverso un parcheggio, poi sguscia su un tratto di marciapiede, si interrompe e riprende di là dall'aiuola, finisce contro un muro e riprende dopo la rotonda per poi infilarsi all'ombra di un roveto... da affrontare muniti di cartografia, bussola e generi di prima necessità.

contropedale

rapporto sulla mobilità: "il traffico è troppo e la benzina costa troppo cara per andare in auto" e "ci si sposta soprattutto nell'arco di dieci chilometri"
quindi?
quindi "nel 2007 gli spostamenti a piedi o in bici hanno subito un arretramento dell'1,4%".
lapalissiano.

lamerica

la faccenda è questa: in italia il mercato dei "pezzi" di bici è stitico e la roba costa cara. allora uno fa un giro in rete e scopre che negli states c'è un mercato florido, che ci si trova di tutto e a prezzi interessanti; aggiungiamo che il dollaro è in caduta libera e pare di far spesa nel paese di bengodi.

invece.

nel momento in cui il pacchetto arriva sull'italico suolo e finisce tra le mani dei doganieri, ecco che su un valore di 40,15 euro gravano:
- 11 euro di costi doganali e postali (tra cui la non meglio precisata voce "dau")
- 6,5% di dazio
- 20% di iva (calcolata anche sul dazio: la tassa sulla tassa)

totale: 22,16 euro che si sommano a 8 euro di spese di spedizione, ovvero un incremento del 75% circa sul prezzo d'acquisto.

conclusioni: o la merce che adocchiamo oltremare costa la metà rispetto al mercato nazionale o è meglio lasciar perdere.

tre notizie

questa mattina il cielo è grigio.
stavo pubblicando un post leggero, per illuminare un po' la giornata, ma poi ho dato una letta ai quotidiani online e mi è passata la voglia.

riporto tre notizie:

torino - ubriaca al volante travolge e uccide un ciclista, poi va a dormire: «credevo fosse un cinghiale»

lucca - due fratellini di 6 e 4 anni si schiantano in minimoto contro un palo, uno è grave.

torino - un ventenne ha preso a pugni un vigile urbano che gli ha fatto una multa per divieto di sosta (36 euro); gli altri agenti hanno fermato l’aggressore e tentato di farlo salire in auto per portarlo al comando ma la piazza è insorta con lanci di sassi e bottiglie contro la polizia municipale, costretta a fuggire portandosi dietro 3 agenti feriti.

niente da fare. il cielo è ancora grigio.

un italiano a new york

renzo piano ha progettato la nuova sede del new york times, mirabile esempio di architettura verde.
purtroppo i 'mericani si son scordati di spiegare al nostro emerito architetto, pioniere dell'edilizia eco-compatibile, che molti di loro usano la bicicletta.
così si son trovati un palazzotto di 52 piani con il giardino sul tetto, ma senza uno spazio per parcheggiare le bici. e chi ci lavora si è piuttosto incazzato perché tocca legarle dove capita ma la proprietà non vuole bici e catene attaccate lì intorno e quindi non sanno come fare.

facciamoci sempre riconoscere, eh?

graziella fortwo

semplicemente spettacolare: quando l'ho vista mi ha commosso. la voglio!

tassinari

"alemanno in campidoglio in taxi, rutelli e veltroni a casa in bici".
questo lo striscione esposto oggi dai tassisti romani, in festa per l'affermazione di alemanno al ballottaggio.

ecco la mentalità dominante: andare in bici è da perdenti (diciamo pure da sfigati).

tanti auguri a roma.

come fai a spiegarlo?

"ma che gusto c'è?" è la domanda che mi fa mia moglie ogni volta che mi vede tornare sudato e spompato dopo una sgroppata in bicicletta.

me l'ha fatta un paio di volte anche nei giorni scorsi, mentre eravamo a abano terme per una minivacanza: occasione ottima per pedalare sulle splendide stradine dei colli euganei, con i loro continui saliscendi, i tornantini tagliagambe e le discese da sballo tra boschi e ville.

il senso di leggerezza e libertà, l'indipendenza, la velocità, il fruscio degli ingranaggi, il sole e il vento sulla faccia, i profumi, il paesaggio, la fatica - sì, anche quella - di spingere fino a restare senza fiato, arrivare a scollinare con la lingua fuori per poi mollare tutto in discesa... come fai a spiegarlo?

è come convincere un vegetariano che una costata al sangue è sublime, parlare di vino con un astemio o di sesso con un prete. come fai?

118


interno giorno, in un service di stampe digitali.
entra un cliente, gestore di un locale risto-disco: sui 35, nervoso, abbronzato, camicia nera sbottonata su petto depilato, capello nero corto finto-spettinato, pantalone nero di-èn-gi, stivaletti neri, occhiali neri (fuori piove).

si siede davanti a un computer (è di casa), appoggia sul tavolo un mazzo di chiavi marchiate porsche, apre la finestra di explorer e si connette a un sito di finanza.

il titolare del posto lo asseconda e gli chiede come va.
e lui: "porca troia, guarda: con il dollaro a 1 e 56 e il petrolio a 118 dollari come cazzo vuoi che vada? va dimmerda no?!"

eh già, le rate del cayenne...

triste, solitario y final

questa mattina, passando davanti al parcheggio di un supermercato, ho visto una anziana coppia, a occhio sulla settantina, intenta a stipare nel bagagliaio di una utilitaria il contenuto di tre carrelli della spesa.
e mi son fermato a guardare.
erano tutte bottiglie d'acqua: ho contato 21 confezioni (7 per ogni carrello), ovvero 126 bottiglie per 189 chilogrammi di acqua che i due, serrando le dentiere e sfidando ernie incipienti, sciatiche croniche e artriti in stato avanzato issavano a fatica oltre la soglia del bagagliaio.

allora ho pensato a quanto progresso c'è stato nella loro vita rispetto a quando - bambini - probabilmente andavano a prender l'acqua al pozzo del paese con il secchio. a gratis però.
allora ho pensato a quanto il supermercato, la pubblicità e l'automobile abbiano migliorato la loro vita. oh yes.

allora ho pensato che quella era una delle cose più tristi che mi sia capitato di vedere ultimamente. triste, solitario y final.

dreaming scotland

i recenti eventi nazionali hanno sensibilmente sollecitato la mia voglia di emigrare.
ovviamente in scozia, dove la mia atavica anima highlander ritroverebbe il suo ambiente naturale.

ieri pomeriggio mi ha telefonato mia moglie per dirmi "ci son tre posti per insegnante di italiano a edimburgo. partiamo?".
ok, dico io. ma io poi che faccio là?

la risposta potrebbe essere qui (da notare tra l'altro l'affinità del logo: che sia destino?).

sta insieme

fatto il primo test di pedalabilità: risultato positivo, alma gaucha tiene.
ora devo sistemarla, registrare freni e cambio, pulire per bene cerchi, mozzi e pignoni.

questa bici è assai modesta ma ne vado fiero: al momento mi è costata 4 euro (1 cavo freno + guaina). tutto il resto è riciclato, vernice inclusa.

esempio di riciclaggio creativo (ovvero, di necessità virtù):

una molla prelevata da un vecchio freno e opportunamente adattata funge da passacavo sotto la scatola del movimento centrale.
speriamo che "tenga botta" :-D

quanto mi costi

leggo qua e là svariati pareri su quanto costa una bicicletta: tanto, poco, troppo... allora ho provato a fare due conti.

lasciando perdere i cancelli a meno di 100 euro nei supermercati, la bici si può fare a costo minimo andando a caccia di usato, occasioni o fondi di magazzino (meccanici, rivenditori, discariche). ovvio devo avere un minimo di dimestichezza con il "fai date" e stare attento a non montare roba scassata che vanificherebbe lo sforzo (col rischio di sfracellarmi alla prima buca!).

se voglio invece una bicicletta nuova posso comprarla bell'e pronta, posso farmela fare su ordinazione o comprare i pezzi e montarla da me.
e qui i pareri si sprecano: "i rivenditori sono cari, i pezzi costano un occhio ma le bici montate costano ancora di più" (ovvio: chi le monta e le vende non lo fa per beneficenza).

prendiamo la bici "minimal" che va tanto di moda, telaio pista e scatto fisso senza feni: si può trovare pronta all'uso a partire da circa 700 euro. e giù a dire "troppo cara". mah.

vediamo quanto ci costa farla in casa (costi minimi per componentistica - nuova - discreta):
- telaio artigianale in acciaio 300 euro
- serie sterzo, pipa, piega 50 euro
- movimento centrale e guarnitura 40 euro
- pedali 20 euro
- ruote complete (mozzi + cerchi + raggi + sganci rapidi) 120 euro
- pignone e ghiera di fissaggio 15 euro
- reggisella e collarino 20 euro
- sella 30 euro
- copertoni e camere d'aria 40 euro
- catena 10 euro
- manopole o nastro 5 euro
totale: 650 euro

ovvero: il margine per il rivenditore (oltre al ricarico sul costo dei singoli pezzi) è di circa 50 euro: 50 euro per gestire l'ordine, montare il tutto e consegnare la bici al cliente.

non mi pare poi tanto, no?

un passo avanti e due indietro

mica vorremo vedere uno scempio del genere in centro a roma, eh?
certo che no, tanto che s'è già mosso un comitato (quando un'amministrazione ne pensa una giusta spunta subito un comitato a rompere il cazzo): "Trevi, la guerra dei parcheggi - Petizione contro il bike-sharing".

dopotutto, vorrai mica rinunciare a otto posti auto in una città come roma, eh? esticazzi!

morsa e martello

alma gaucha se ne stava sul trespolo da parecchi mesi, bolccata nella sua genesi da un problema alla pipa. pare che 'sto telaio - davvero sgrauso - non abbia una sola misura standard, così che dopo il tubo sella ho scoperto che nemmeno il tubo sterzo ha una misura "normale".
l'unica pipa che va bene ha un diametro per il manubrio ridicolo (ne ho provati una decina: non uno che entri).

ieri, complice il clima avverso che mi ha impedito di dedicarmi al giardino, ho deciso di affrontare di petto la situazione e son passato alle maniere forti.

ho preso una piega da passeggio arrivata da chissà dove e ne ho ridimensionato la sezione a furia di martellate e strizzate di morsa. non che sia un lavoro di fino, eh, ma funziona.

alma gaucha ha rivisto la luce.

taurus

un amico vuole acquistare una bicicletta da città: ha visto una taurus in un negozio e mi ha chiesto un parere da esperto (cosa che io non sono).

la bici non l'ho vista e non conosco il produttore: che roba è? mi ha detto "è un po' cara: 250 euro". non ha idea di quanto costi una bicicletta "cara" :-)

nel caso acquistasse un cancello mi sentirei un po' responsabile: gli avevo pormesso una bici fatta per lui, ma il telaio preposto langue ancora appeso a un gancio nel mio garage.

bici e usvigli*


la condivisione del garage con mio suocero è di difficile gestione: io lo riempio di ciclorottami, lui lo intasa di usvigli a motore (tagliaerba, decespugliatore, trattorino, irroratrice, zappatrice, tagliasiepi, motosega... lui impazzisce per tutto quello che fa molto rumore), oltre a tubi di ferro, pezzi di legno, vecchi attrezzi, mobili in disuso, sedie, tavoli...
ne consegue che la presunta ciclofficina è diventata un vero bordello.
prossimo obiettivo: riprogettare la logistica, ottimizzare l'utilizzazione degli spazi e recintare con filo spinato elettrificato anti-suocero :-))

*usviglio: italianizzazione del termine dialettale usvéej = piccolo attrezzo

trecento biciclette


avranno il buon senso di darle a qualcuno che le rimetta in sesto (e in circolazione), o finiranno sotto una pressa?

speriamo bene, va'.

auto vs pensionati: 2-0

a reggio emilia abbiamo trovato il modo di risolvere il problema dell'assistenza ai pensionati: li asfaltiamo.

due negli ultimi giorni, entrambi investiti su strada urbane larghe e rettilinee.
arriva il mercedes e bùm, vola il vecchio in bicicletta.
poi arriva il cheerokee e spatapàm, via un altro.

sai, non era sulle strisce.
sai, andava zigzag.
sai, non ha fatto in tempo a vederlo (non ha fatto in tempo? e che cazzo guardava?).

un titolo nelle pagine di cronaca, un paio di requiem e via.
tutto normale.

aggiornamento del 27/04/08. Ne abbiamo fatto fuori un altro: 3-0.

mobilità-bla-bla...

causa impegni di lavoro mi reco spesso a sassuolo, oltre 30 km da casa mia.
per vari motivi non vado in bicicletta: non ultimo il fatto che non ho ancora sviluppato un vero istinto suicida, e l'unica strada percorribile (a meno di voler fare una lunga scampagnata tra le colline) è la statale, ovvero una strada stretta e dritta, intasata da auto e soprattutto da camion, dove i presunti limiti di velocità sono - per l'appunto - presunti. percorrerla in bicicletta è un'idea che non mi sfiora nemmeno.

sto cercando dunque delle alternative all'automobile.
con i mezzi pubblici il viaggio durerebbe circa due ore: un paio di km a piedi o in bici da casa mia alla fermata dell'autobus, poi linea urbana fino a reggio emilia, altra linea urbana fino alla stazione ferroviaria, treno fino a sassuolo, di nuovo autobus per arrivare alla zona industriale e di nuovo a piedi. andata e ritorno.
questo perché tutta la rete di trasporto è "reggiocentrica", ovvero le linee extraurbane fan tutte meta al capoluogo. quindi devo allungare il tragitto di 20 chilometri.

ho pensato allora di andare in bicicletta fino a scandiano (circa 15 km) e da lì caricare la bici sul treno o sull'autobus. in questo modo potrei comunque evitare la statale, che è il tratto di strada più pericoloso, e riprendere la bicicletta per l'ultimo tratto.

ma sull'autobus la bici può essere caricata nel bagagliaio solo "nei tragitti da capolinea a capolinea", mentre "sulle linee ferroviarie il servizio è a prenotazione (compatibilmente con le altre esigenze di servizio)". sta scritto nel regolamento, che qui si chiama "carta dei trasporti".
e il biglietto - per la bici - costa 4 euro (prezzo promozionale, dice il regolamento), più del doppio di quanto costa il biglietto personale.
insomma, posso portare gratis una valigia di 20 chili, ma non una bicicletta che pesa la metà.

ovviamente la carta della mobilità sottolinea l'intento dell'azienda di "migliorare continuamente le proprie prestazioni ambientali attraverso politiche orientate allo sviluppo sostenibile".
come no.

un tory in bicicletta

si chiama david cameron, è il leader dei tories inglesi ed è stato filmanto mentre viaggia in bici per le vie di londra commettendo alcune infrazioni.

oggi il tg (uno, mi pare), ha fatto un servizio su quel video.
mi aspettavo un elogio del politico che si muove in città in bicicletta, magari accompagnato da una sacrosanta tirata d'orecchie ai nostri politicozzi che sfrecciano scortati sulle loro cazzo di autobblù.
invece l'era tutta una presa per il culo del povero tory, reo d'aver attraversato una strada con il semaforo rosso - in mezzo ad altri numerosi ciclisti - d'aver infilato un senso unico contro mano -in bici eh, si badi bene - e addirittura d'aver svoltato aggirando la rotondina sulla pista ciclabile (vedi immagine sopra) da destra anziché da sinistra. un vero pirata della strada, nevvero?

ora, quelli sono inglesi e se vogliono pigliarlo un po' per il culo facciano pure.
pare anche che in realtà questo la bici la usi una tantum, per fare bella figura, ma non m'importa.

quello che stona è che qui si faccia la lezioncina fingendo di ignorare che da noi i politici fanno ben di peggio, ma a bordo di auto blindate scortati dalla polizia.
questo è davvero penoso, tipico di un popolo piccolo piccolo che non perde occasione per puntare il ditino e dire "visto quello lì?", ignorando bellamente che qui da noi siamo messi molto peggio.

guardiamo pure la pagliuzza nell'occhio del prossimo continuando a ignorare la grossa trave che questi ci stanno infilando su per il deretano.

proposta indecente

riprendo dal post precedente: facciamo una prova, facciamo il mese dell'automobile.
un mese all'insegna della totale deregulation urbana, in tutta italia: libero accesso motorizzato a città e centri storici, abolizione di sensi unici, corsie preferenziali, ztl, strisce blu, limitazioni, targhe alterne, parchimetri, ecopass e quant'altro.

volete la giungla? eccola.

tutti in centro con la macchina, sissignore! venite tutti, fate quel cazzo che vi pare: infilatevi in colonna ai cinque all'ora, parcheggiate sui marciapiedi, sgommate sulle piste ciclabili, sfogatevi sgasando ai semafori, fate a portellate per un posto in doppia fila, intonate un concerto di clacson, illuminate la città con le vostre quattrofrecce-tornosubito, sfruttate finalmente il bullbar cromato per sradicare fioriere e ribaltare panchine...

un mese.
poi dopo ne parliamo.

apocalypse now


questa è un'inserzione apparsa oggi - a pagina intera - su il giornale di reggio emilia.

i commercianti del centro storico sono scesi in guerra contro l'amministrazione comunale, rea di impedire l'accesso agli automobilisti. i simpatici esercenti chiedono di rimuovere il vigile elettronico, ovvero quell'aggeggio che pizzica i furbetti che ignorano il divieto di accesso alle ztl.
notabene: questi chiedono non di rimuovere i divieti, ma più pragmaticamente di non multare chi li ignora. fantastico.

chiedono inoltre che non vengano pedonalizzate alcune vie ancora auto-accessibili e che i parcheggi interni ai viali di circonvallazione, giustamente a pagamento (dato che ce ne sono di gratuiti a poca distanza), divengano a sosta libera. infine acclamano a gran voce la costruzione di un nuovo parcheggio sotterraneo nella centralissima piazza dei teatri.

notabene (2). il centro storico di reggio emilia misura - lungo il suo asse maggiore - circa 1 chilometro, da porta san pietro a porta santo stefano: 15 minuti a piedi, 3 minuti in bicicletta, ed è ottimamanete servito da parcheggi scambiatori e autobus (gratuiti!).

notabene (3). il parcheggio ex caserma zucchi, l'unico all'interno della circonvallazione, non è mai pieno (tranne forse al sabato pomeriggio), così come restano semideserti i nuovi parcheggi scambiatori al centro volo e piazzale europa. a che servirebbe un altro parcheggio sotto i teatri? forse che i motivi per cui i reggiani non vanno in città siano da cercare altrove?

possiamo infatti imputare molte colpe al comune e alla provincia di reggio emilia in merito alla "morte" del centro storico: in 15 anni sono spuntati 7 centri commerciali a ridosso della città (e altri sono già in progetto), le nuove multisala hanno costretto alla chiusura i cinema dellla città, la viabilità suburbana è caotica e mal gestita, i mezzi pubblici extraurbani scarseggiano, manca una degna politica delle abitazioni (mercato degli affitti fuori controllo), non c'è una vera progettualità urbanistica e l'edilizia (intesa come comparto economico) spadroneggia portando a una costante e incontrollata crescita urbana.

ma questi fan la guerra per qualche viuzza chiusa al traffico: che dire, io li accontenterei.
togliamo i divieti, massì, porte aperte a tutti: venite, correte in centro, gipponi e smartine, suvvetti e scooterozzi, urbanveicolati e furgodotati.
poi però voglio vedervi muovere, parcheggiare e uscire. se ci riuscite.

auto blu

ieri pomeriggio ero in centro a parma. bella città, molto più di reggio emilia, dove alcune vie centralissime si sono (per ora) salvate dall'invasione di negozi grandifirme-tuttiuguali: così si posson ancora trovare negozietti semplici e dal sapore antico, coi loro banconi di legno segnati dal tempo: una torrefazione vera che vende solo caffé, il caro vecchio barbiere (quello vero, con le poltronazze in pelle, il lavandino, i mobili in formica, il pennello da barba e il vecchietto che abita al piano di sopra e scende a legge il giornale e far due chiacchiere), la gastronomia con la trattoria nel retrobottega. tutto a due passi da piazza garibaldi e dal teatro regio.

proprio davanti al teatro regio stazionavano una serie di mercedes nere. erano 6-7, in piena area pedonale, parcheggiate a doppia fila (e dire che c'è un parcheggio multipiano a poco più di cento metri). tre, pur non avendo nessuno a bordo (nemmeno l'autista) avevano il motore acceso. si sa mai che il politocozzo di turno prenda freddo quando esce da teatro (prova generale di un'opera teatrale: almeno un centinaio di persone in diligente attesa per avere l'ingresso omaggio, ma gli omini mercedes-muniti non credo abbiano fatto la fila).
il tutto sotto l'attento occhio vigile di due pattuglie della polizia municipale. si sa mai che qualche villico a piedi sia d'intralcio alle manovre delle onorevolissime autoblu.

di nuovo: che paese di merda.

biciclette blu

questo qui in foto è il ministro per gli affari sociali del governo olandese.
non è una foto promozionale: lui al lavoro ci va in bicicletta, tutti i giorni.
ed è un ministro, mica cazzi.
però niente auto blindata con autista, niente scorta e pattuglie sgommanti a sirene spiegate, niente auto ferma in seconda fila a motore acceso in centro storico. una bicicletta e via.

ecco. quando vedrò i miei rappresentanti del popolo, i miei parlamentari, ministri e sottosegretari, assessori e consiglieri spostarsi così, leggeri e semplici e rispettosi degli altri cittadini, solo allora potrò prendere sul serio le cose che dicono.

ma loro no. loro mettono gli ecoticket (per il popolino, 'ché loro sono esenti), le ordinanze euro 0 e 1 e 2 e via così, fanno rottamare le auto nuove, dicono "usate la bici e i mezzi pubblici", parlano di ambiente-mobilità-bal-bla, ma col cazzo che rinunciano al loro personalissimo corteo blindomotorizzato.

che paese di merda.

snowman

erano anni (decenni?) che non facevo un pupazzo di neve... ma questa mattina, dopo aver spalato neve per due ore, ho guardato quel mucchio lì e ho pensato mo' faccio er pupazzo. et voilà, the snowbiker!
(oh, quella sulla testa è una guarnitura campagnolo corsa, mica cazzi, eh?).