reggisella/2

trovato!
ho fatto un'incursione in discarica e mi son portato a casa 'sto rottame.
purtroppo il telaio è da buttare (tubo sterzo deformato), ma ci sono un po' di robette discrete ancora attaccate: freni, movimento, guarnitura, sterzo, piega...
tra queste un tubo reggisella da 26,1 mm: esattamente quello che cercavo.

essenzialità

nell'ambiente dei "ciclisti urbani" uno dei temi più in voga - e più dibattuti - è quello dell'essenzialità del mezzo. si discute animatamente su robe del tipo: con o senza freni, cambio sì/cambio no, ruota libera o ruota fissa, manubrio dritto o piega da corsa, con o senza luci... e si fa a gara a chi toglie più roba dalla bici.
ognuno ha le sue insindacabili ragioni. a volte discutibili, ma comunque legittime (l'ultima che ho sentito è di un tale che vuole eliminare una flangia dal mozzo posteriore e ancorare i raggi direttamente al pignone fisso. mah...).

io non so quale sia la soluzione migliore. anzi si.
la bici migliore è quella che ti senti bene sotto al culo.
sia acciaio o alluminio, da corsa, da pista o da rottamare, con ruote grandi o piccole, col freno a disco piuttosto che a contropedale, single speed o a 27 rapporti, coi tubolari superpiuma o con gommazze da guerriglia. non importa.

perché la bici è come le scarpe: nessuno può dirti se ti va bene, e come le scarpe si deve pian piano adattare a chi la porta.

io per dire non ho ancora nemmeno capito che numero ho.

reggisella

alma gaucha è pressoché pronta per l'assemblaggio.
ho raccattato quasi tutti i pezzi: manca solo il reggisella. il problema è che non lo trovo del diametro adatto: al calibro ho misurato 26,1 mm. che cavolo di misura è? tra i vari pezzi che ho sparsi in giro (inclusi quelli montati sulle bici) non ne ho trovato uno che vada bene.
e mica posso mandare un'ottantasettenne - per quanto arzillo - in giro senza sella. e che cazzo.

bici + cane

tra le varie cose che mi hanno per un po' tenuto lontano dai miei rottami (e da questo blog) c'è l'arrivo in famiglia di oleg (il bel soggetto in foto), raccolto per strada in condizioni spaventose: tra controlli sanitari, tolettature e addestramenti mi sta impegnando non poco (ma ne vale la pena!).

mi si presenta ora il problema di come conciliare le mie scorrazzate in bici con le sue passeggiate quotidiane.

la prova guinzaglio è stata un disastro: quando fiuta una traccia il buon oleg tira come un bue, con conseguenti paurosi sbandamenti e altissima probabilità di rovinose cadute.

curiosando in rete ho trovato questo aggeggio (si chiama walky dog) che viene proposto come soluzione ottimale: ma non credo che risolva il problema. e poi rimane il fatto che in italia il codice della strada vieta di condurre cani al guinzaglio in bicicletta.

considerando che l'ipotesi portapacchi+cesto è nel mio caso impraticabile (15 chili di pelosa vivacità sarebbero ingestibili), l'unica alternativa che mi viene in mente è quella del carriolino da trainare (come quelli che si usano per i bambini, non so come si chiami). ma anche questa soluzione non mi piace: poco pratica, pericolosa sulle strade strette delle mie parti, sicuramente faticosa.

concludendo: in vista delle vacanze - che intendo trascorrere in compagnia tanto della bici quanto del cane - devo risolvere questo problema. si accettano consigli.

pisa-venezia

oggi si corre l'ultima tappa del giro d'italia.
la corsa vera è finita ieri, ma oggi è una specie di bis: atleti distesi e sorridenti, stanchi e acciaccati, esausti e spompati, ma felici.
milano: siamo arrivati, fine. ci vediamo l'anno prossimo.

voglio gustarmi gli ultimi chilometri, quando si alza il ritmo e la corsa diventa vera, con le squadre a spingere oltre i cinquanta orari per smorzare gli ardori delle teste calde e preparare il terreno per i velocisti.
il giro è finito, ma milano è sempre milano. mica è come vincere a camaiore.

per cui mi metto lì, sul divano, e aspetto di vedere se bettini questa volta riuscirà a tener la ruota di petacchi.
perché in fin dei conti c'è solo lui, petacchi, e dietro una bolgia di seconde e terze linee, sopravvissuti alle alpi, reduci dello zoncolan, martiri delle tre cime. e in mezzo a loro c'è paolino, il campione del mondo, che ha una voglia di vincere che gli esce dalle orecchie. secondo me sì, oggi vince il grillo.

e mentre son lì - 42 chilometri all'arrivo - senza preavviso la diretta sportiva salta dal giro d'italia a pisa-venezia, che non è un tappone di 400 chilometri bensì una fottutissima partita di calcio, campionato di c1: di colpo mi trovo davanti a uno schermo verde, erba al posto dell'asfalto, calci al posto delle pedalate. come bestemmiare in chiesa.
e infatti bestemmio, smanetto sul telecomando, ma niente da fare: rai tre trasmette un cazzo di partita di calcio al posto dell'arrivo dell'ultima tappa del giro d'italia.
ma vaffanculo.

e paolino? ha vinto paolino? chi lo sa... e poi s'incazzano se non paghiamo il canone.