bici e usvigli*


la condivisione del garage con mio suocero è di difficile gestione: io lo riempio di ciclorottami, lui lo intasa di usvigli a motore (tagliaerba, decespugliatore, trattorino, irroratrice, zappatrice, tagliasiepi, motosega... lui impazzisce per tutto quello che fa molto rumore), oltre a tubi di ferro, pezzi di legno, vecchi attrezzi, mobili in disuso, sedie, tavoli...
ne consegue che la presunta ciclofficina è diventata un vero bordello.
prossimo obiettivo: riprogettare la logistica, ottimizzare l'utilizzazione degli spazi e recintare con filo spinato elettrificato anti-suocero :-))

*usviglio: italianizzazione del termine dialettale usvéej = piccolo attrezzo

trecento biciclette


avranno il buon senso di darle a qualcuno che le rimetta in sesto (e in circolazione), o finiranno sotto una pressa?

speriamo bene, va'.

auto vs pensionati: 2-0

a reggio emilia abbiamo trovato il modo di risolvere il problema dell'assistenza ai pensionati: li asfaltiamo.

due negli ultimi giorni, entrambi investiti su strada urbane larghe e rettilinee.
arriva il mercedes e bùm, vola il vecchio in bicicletta.
poi arriva il cheerokee e spatapàm, via un altro.

sai, non era sulle strisce.
sai, andava zigzag.
sai, non ha fatto in tempo a vederlo (non ha fatto in tempo? e che cazzo guardava?).

un titolo nelle pagine di cronaca, un paio di requiem e via.
tutto normale.

aggiornamento del 27/04/08. Ne abbiamo fatto fuori un altro: 3-0.

mobilità-bla-bla...

causa impegni di lavoro mi reco spesso a sassuolo, oltre 30 km da casa mia.
per vari motivi non vado in bicicletta: non ultimo il fatto che non ho ancora sviluppato un vero istinto suicida, e l'unica strada percorribile (a meno di voler fare una lunga scampagnata tra le colline) è la statale, ovvero una strada stretta e dritta, intasata da auto e soprattutto da camion, dove i presunti limiti di velocità sono - per l'appunto - presunti. percorrerla in bicicletta è un'idea che non mi sfiora nemmeno.

sto cercando dunque delle alternative all'automobile.
con i mezzi pubblici il viaggio durerebbe circa due ore: un paio di km a piedi o in bici da casa mia alla fermata dell'autobus, poi linea urbana fino a reggio emilia, altra linea urbana fino alla stazione ferroviaria, treno fino a sassuolo, di nuovo autobus per arrivare alla zona industriale e di nuovo a piedi. andata e ritorno.
questo perché tutta la rete di trasporto è "reggiocentrica", ovvero le linee extraurbane fan tutte meta al capoluogo. quindi devo allungare il tragitto di 20 chilometri.

ho pensato allora di andare in bicicletta fino a scandiano (circa 15 km) e da lì caricare la bici sul treno o sull'autobus. in questo modo potrei comunque evitare la statale, che è il tratto di strada più pericoloso, e riprendere la bicicletta per l'ultimo tratto.

ma sull'autobus la bici può essere caricata nel bagagliaio solo "nei tragitti da capolinea a capolinea", mentre "sulle linee ferroviarie il servizio è a prenotazione (compatibilmente con le altre esigenze di servizio)". sta scritto nel regolamento, che qui si chiama "carta dei trasporti".
e il biglietto - per la bici - costa 4 euro (prezzo promozionale, dice il regolamento), più del doppio di quanto costa il biglietto personale.
insomma, posso portare gratis una valigia di 20 chili, ma non una bicicletta che pesa la metà.

ovviamente la carta della mobilità sottolinea l'intento dell'azienda di "migliorare continuamente le proprie prestazioni ambientali attraverso politiche orientate allo sviluppo sostenibile".
come no.

un tory in bicicletta

si chiama david cameron, è il leader dei tories inglesi ed è stato filmanto mentre viaggia in bici per le vie di londra commettendo alcune infrazioni.

oggi il tg (uno, mi pare), ha fatto un servizio su quel video.
mi aspettavo un elogio del politico che si muove in città in bicicletta, magari accompagnato da una sacrosanta tirata d'orecchie ai nostri politicozzi che sfrecciano scortati sulle loro cazzo di autobblù.
invece l'era tutta una presa per il culo del povero tory, reo d'aver attraversato una strada con il semaforo rosso - in mezzo ad altri numerosi ciclisti - d'aver infilato un senso unico contro mano -in bici eh, si badi bene - e addirittura d'aver svoltato aggirando la rotondina sulla pista ciclabile (vedi immagine sopra) da destra anziché da sinistra. un vero pirata della strada, nevvero?

ora, quelli sono inglesi e se vogliono pigliarlo un po' per il culo facciano pure.
pare anche che in realtà questo la bici la usi una tantum, per fare bella figura, ma non m'importa.

quello che stona è che qui si faccia la lezioncina fingendo di ignorare che da noi i politici fanno ben di peggio, ma a bordo di auto blindate scortati dalla polizia.
questo è davvero penoso, tipico di un popolo piccolo piccolo che non perde occasione per puntare il ditino e dire "visto quello lì?", ignorando bellamente che qui da noi siamo messi molto peggio.

guardiamo pure la pagliuzza nell'occhio del prossimo continuando a ignorare la grossa trave che questi ci stanno infilando su per il deretano.