centraruote

questa non è una replica della nota opera di marcel duchamp, bensì l'anteprima del mio centraruote, costruito con:
- una vecchia forcella da mountain bike con battuta allargata
- una base per sedia da ufficio (quante cose si possono fare con 'ste basi da sedia, e quante se ne trovano buttate via!)
- 5 gommini fermaporta utilizzati a mo' di piedini antiscivolo, fissati alla base con viti per mobili da cucina (god bless ikea!)
- un tubo piegato a U di origine ignota
- due viti per tasselli con gancio (il gancio funge da leva per vitare/svitare a mano) e svariate rondelle.

mancano le viti di registro e una buona taratura dello strumento.

critical map

"critical map è uno strumento per promuovere un'idea di mobilità sostenibile che ha al suo centro la bicicletta" (manifesto)

è attiva la versione definitiva di critical map, progetto di ciclocartografia partecipata: una piattaforma comune che permette - a chi si muove in bicicletta - di fissare la propria visione dello spazio urbano sulla mappa delle nostre città.

l'originale (o quel che ne resta)

siccome l'ho citata più volte la metto qua, così si vede di che parlo.
è una bootleg stray rats: un onesto mezzo di trasporto, affidabile quanto basta, fighino quanto non guasta ;-)

rispetto all'allestimento di serie ho cambiato buona parte della componenstistica, cercando di alleggerire l'impostazione e adattarla a un uso ibrido:
ruote 24 raggi e coperture stradali da 1,5" (in origine montava roba più pesante e "fuoristradistica"), freni deore e leve lx, guarnitura monocorona da 44 al posto della tripla originale, una bella sella in pelle, attacco manubrio deda con piega flat, appendici corte e un semplice comando cambio "a levette" di recupero al posto degli ingombranti revoshift originali.
la forcella è piuttosto modesta, ma per una bici da lasciare legata a un palo direi che va bene così.

con questa posso scorrazzare per le stradine del mio paese e fare incursioni in città, passare tranquillo dall'asfalto allo sterrato ai lastricati del centro, farmi qualche tornante sulle colline qua intorno e delle discrete andature sulle strade che scendono verso la bassa.
in definitiva un buon mezzo tuttofare, cui manca ancora il tocco di classe: un bel mozzo nexus, così da poter eliminare anche il deragliatore posteriore e godermi il leggero fruscio di una (finta) single-speed.

a cosa serve

ieri pomeriggio ero fermo in un'assolata piazza, con temperatura praticamente estiva. d'improvviso la bootleg, posteggiata alle mie spalle, ha emesso un sinistro sibilo: pssssss!... ruota a terra. così di botto, da fermo. autoforatura da troppo sole.

con questo ho scoperto a cosa servono i nastri paranipples, che nella mia beata ignoranza non avevo montato sui cerchi nuovi.

cicli su ebay

oggi mi lancio in un'analisi di mercato (booom!).

curiosando su ebay sono andato a guardare i trend, ovvero le classifiche degli oggetti più cercati, e ho selezionato la categoria ciclismo in quattro diversi siti nazionali: italia, usa, germania e gran bretagna: i risultati sono quelli riportati sopra.

la prima cosa che si nota è che il mercato più vivace e variegato è quello usa: si va dal track (c'è un gran fermento di fissati!) alla nicchia 29er (a quanto pare anche l'mtb sta virando verso le ruote "grandi"), passando per il ciclocross. la presenza in top ten di bianchi e colnago conferma l'interesse che le biciclette italiane destano oltreoceano.

e in italia? a giudicare dalla classifica pare esserci una gran ricerca di componentistica e accessori (ruote, telaio, guranitura, forcella, scarpe) a differenza degli altri siti eurpei dove ci sarebbe più interesse per le bici complete. questo potrebbe essere lo specchio di un popolo di appassionati della brugola, o più verosimilmente di una ricerca ossessiva del componente "model year" per avere sempre la bici all'ultimo grido (basta farsi un giro su qualche forum specializzato per capire cosa intendo).

in realtà l'offerta di componentistica è ben più ampia (e conveniente) in germania o uk che non in italia: in questo caso forse non vale il detto "chi cerca trova".

ciclofficina

mi sono pian piano trasferito dallo scantinato buio e polveroso in cui lavoravo prima e ho preso possesso di una parte del garage, fingendo di non cogliere gli sguardi contrariati di mio suocero (in fin dei conti è casa sua): per tenerlo buono, gli ho promesso una bicicletta tutta per lui (in foto è quella sul trespolo).

in primo piano ci sono invece gli altri telai in lavorazione: la viner destinata a singlespeed da città per un amico, la rauler da fissare (in effetti la sto tirando un po' per le lunghe) e una bianchi sulla quale al momento non ho progetti.

scrap rats

ho terminato la bicicletta di mia moglie (in tempo per la gita di pasquetta!): ho montato un cambio completo anteriore-posteriore, sennò alla prima salita lei mi uccide :-)

il telaio è di recupero, così come tutta la componentistica (a parte la sella: nonostante il mio appello non sono arrivate donazioni).

un grosso grazie va comunque alla mia bootleg, che si è lasciata smembrare e ha generosamente donato svariate sue parti: il nome scrap rats è ovviamente un omaggio - l'ennesimo - alla progenitrice/donatrice. prima o poi dovrò dedicare un post anche a lei.

questa l'immancabile scheda tecnica:
- telaio mtb-lady in acciaio (con tubo verticale accorciato per rubare un paio di cm in altezza)
- componentistica originale: serie sterzo (revisionata), attacco manubrio, cambio anteriore e posteriore shimano sis, catena, tubo sella e collarino
- movimento centrale assemblato (egregiamente) con parti di svariata provenienza
- ruote, coperture, guarnitura, pedali, freni v-brake e leve freno, comandi cambio revoshift, piega e manopole avanzati dalla bootleg
- portapacchi da sitibàic
- sella selle italia lady nuova

filo di ferro

bastano 15 cm di filo di ferro per costruire un utensiletto estrememente pratico: si piegano a U le due estremità e si ottiente un attrezzo che permette di rimagliare comodamente la catena senza che questa scappi via tra le mani mentre si reinserisce il perno.

cambio cambio

cercavo un comando separato shimano per cambio a 7 velocità - tipo rapidfire - per sostituire i comandi revoshift della bootleg, che reputo orribili, ma non si trova: è fuori produzione. le alternative sono il comando a 8 velocità o i comandi integrati nelle leve freno (ancora più orribili). provvisoriamente ho ripiegato su un vecchio comando di recupero un po' malconcio.

ieri sono stato da un sivende per cercare qualcosa di meglio, e lui mi ha detto: chettifrega, con 20 euro metti una cassetta da 8 pignoni. io gli ho gentilmente fatto notare che non voglio 8 pignoni, dato che 7 sono già più di quelli che mi servono; e poi desidero solo cambiare i comandi, non i comandi + i pignoni + il corpetto ruota libera + la catena.
e lui mi fa: appunto, spendi meno se compri una bici nuova.
ma vaffanculo, va'.

con testa / senza testa

assemblando bici può capitare di dover far convivere componenti di diverse "generazioni" e comunque basati su diversi standard tecnici o dimensionali.
nel caso dell'attacco manubrio è possibile montarne uno di nuova concezione - per cannotto e serie sterzo aheadset - su una classica forcella filettata da 1 pollice (o da 1 e 1/8). basta utilizzare questo adattatore a expander al posto della classica pipa: si trova a partire da 5 euro, inclusi gli adattatori per i diversi diametri del tubo forcella e dell'attacco.

cicloabatjour

in un armadio in soffitta - tra le vecchie cose di mia moglie - ho trovato questa singolare lampada da tavolo, di cui ignoro la provenienza.
me ne sono ovviamente subito appropriato e l'ho piazzata in bella mostra nel mio studio.

guarnitura e rondelle

il primo semplice passo da fare per essenzializzare la bici è far fuori il cambio anteriore, di cui sono ormai inutilmente dotate anche le bici da passeggio: se non si fanno grandi salite o escursioni sui sentieri di montagna non serve a nulla.
quindi via il deragliatore anteriore, il comando e il relativo cavo e via le corone supplementari (tutti ammenicoli in meno).

per non dover acquistare delle boccole di serraggio apposite per corona singola, è sufficiente inserire degli spessori: vanno benissimo delle rondelle di ottone (come quelle che si mettono nei cardini delle porte): pochi centesimi e la guarnitura è a posto.

se si vuole conservare il cambio posteriore e sfruttare più rapporti possibili (si arriva tranquilli a 6, il 7° ci sta anche se un po' tirato) è consigliabile montare la corona internamente alla guarnitura, in modo da avere una linea di catena accettabile anche quando si usano i pignoni più grandi (che solitamente sono destinati all'accoppiamento con le corone interne), evitando una eccessiva torsione della stessa.
si può provare montando la corona e le rondelle in posizioni diverse, fino a trovare la soluzione più adatta.