l'olandesina

il mio scarso inglese autodidatta non mi ha impedito di interpretare questo rapporto sulla diffusione della bicicletta nel mondo, da cui si deduce chiaramente che - lasciando perdere l'olanda che è avanti anni luce - pure l'africa è più moderna di noi.

io intanto pedalo, eh.

autobiografico

dall'album dei ricordi: la mia prima fissa. senza freni.

delirio ciclabile

negli ultimi anni l'amministrazione comunale di reggio emilia si è prodigata nell'allestimento di piste ciclabili a dir poco spettacolari, i cui modelli vado a elencare:

a singhiozzo

lunga, larga e lineare, interrotta ogni 50 metri da un incrocio senza diritto di precedenza;

sorpasso

una striscia gialla sull'asfalto - senza nessuna separazione "fisica" - delimita la ciclabile, regolarmente utilizzata dalle auto per i sorpassi a destra;

spot

separata dalla strada, larga e pianeggiante, fornita di illuminazione notturna e rifinita con un piacevolissimo fondo antisdrucciolo, la si trova soprattutto in prima periferia. nasce e muore nel nulla, di solito direttamente contro un muretto o una siepe. un raccordo che non raccorda nulla;

slalom

ideale per gli amanti delle acrobazie, si caratterizza per la ridotta larghezza e per il fatto di avere un andamento detto "ad arabesco", obbligando il ciclista ad ardite manovre per aggirare pali, alberi, cartelloni pubblicitari, cestini dei rifiuti, fermate dell'autobus, cabine telefoniche;

parking
è una variante del modello ciclo-sorpasso. la si trova soprattutto all'interno del centro storico: ottima per parcheggiare l'auto senza pagare la sosta (dato che non ci sono i parchimetri!);

pedonale
un classico, ovvero come riciclare un marciapiede. larghezza ridotta, doppio senso di marcia, traffico a doppia velocità (ciclisti + pedoni). qui si affrontano carrozzine, trolley, abnormi borse per la spesa, cani al guinzaglio. per chi ama il rischio;

panoramica
la più facile da realizzare. presi un punto di partenza "a" e uno di arrivo "b", si traccia un percorso ciclabile - semplicemente apponendo cartelli di segnalazione - lungo le strade più lontane possibili dalla direttrice ideale, costeggiando torrenti e canali, circumnavigando zone industriali, attraversando parchi acquitrinosi e sottopassi claustrofobici. la distanza tra i punti "a" e "b" risulta così quintuplicata. ideali per le passeggiate domenicali e per non intralciare il traffico automobilistico;

struscio
modello per libidinosi: è affiancata per tutta la sua lunghezza da siepi spinose, rami e frondame vario che invadono per metà lo spazio aereo sovrastante la corsia. da percorrere con opportune protezioni o - in alternativa - con spirito masochistico;

orienteering
la più perfida, riunisce in sè un misto di tutte le altre tipologie. la ciclabile c'è, ma non si vede. adesso è qui, poi si sposta sull'altro lato della strada, poi sparisce per riapparire attraverso un parcheggio, poi sguscia su un tratto di marciapiede, si interrompe e riprende di là dall'aiuola, finisce contro un muro e riprende dopo la rotonda per poi infilarsi all'ombra di un roveto... da affrontare muniti di cartografia, bussola e generi di prima necessità.

contropedale

rapporto sulla mobilità: "il traffico è troppo e la benzina costa troppo cara per andare in auto" e "ci si sposta soprattutto nell'arco di dieci chilometri"
quindi?
quindi "nel 2007 gli spostamenti a piedi o in bici hanno subito un arretramento dell'1,4%".
lapalissiano.

lamerica

la faccenda è questa: in italia il mercato dei "pezzi" di bici è stitico e la roba costa cara. allora uno fa un giro in rete e scopre che negli states c'è un mercato florido, che ci si trova di tutto e a prezzi interessanti; aggiungiamo che il dollaro è in caduta libera e pare di far spesa nel paese di bengodi.

invece.

nel momento in cui il pacchetto arriva sull'italico suolo e finisce tra le mani dei doganieri, ecco che su un valore di 40,15 euro gravano:
- 11 euro di costi doganali e postali (tra cui la non meglio precisata voce "dau")
- 6,5% di dazio
- 20% di iva (calcolata anche sul dazio: la tassa sulla tassa)

totale: 22,16 euro che si sommano a 8 euro di spese di spedizione, ovvero un incremento del 75% circa sul prezzo d'acquisto.

conclusioni: o la merce che adocchiamo oltremare costa la metà rispetto al mercato nazionale o è meglio lasciar perdere.

tre notizie

questa mattina il cielo è grigio.
stavo pubblicando un post leggero, per illuminare un po' la giornata, ma poi ho dato una letta ai quotidiani online e mi è passata la voglia.

riporto tre notizie:

torino - ubriaca al volante travolge e uccide un ciclista, poi va a dormire: «credevo fosse un cinghiale»

lucca - due fratellini di 6 e 4 anni si schiantano in minimoto contro un palo, uno è grave.

torino - un ventenne ha preso a pugni un vigile urbano che gli ha fatto una multa per divieto di sosta (36 euro); gli altri agenti hanno fermato l’aggressore e tentato di farlo salire in auto per portarlo al comando ma la piazza è insorta con lanci di sassi e bottiglie contro la polizia municipale, costretta a fuggire portandosi dietro 3 agenti feriti.

niente da fare. il cielo è ancora grigio.

un italiano a new york

renzo piano ha progettato la nuova sede del new york times, mirabile esempio di architettura verde.
purtroppo i 'mericani si son scordati di spiegare al nostro emerito architetto, pioniere dell'edilizia eco-compatibile, che molti di loro usano la bicicletta.
così si son trovati un palazzotto di 52 piani con il giardino sul tetto, ma senza uno spazio per parcheggiare le bici. e chi ci lavora si è piuttosto incazzato perché tocca legarle dove capita ma la proprietà non vuole bici e catene attaccate lì intorno e quindi non sanno come fare.

facciamoci sempre riconoscere, eh?