quel che resta di una lygie


questa l'ho pescata sabato alla soltia discarica.
è una lygie con freni a bacchetta. non ho idea dell'epoca, ma pare piuttosto anzianotta. era tutta smontata, ma frugando tra lamiere, vecchie reti e lavatrici ho recuperato: telaio completo di guarnitura e carter, parafanghi, ruote, manubrio (piegato) con leve freno, forcella, un pezzetto solo di serie sterzo. un bastardo (per modo di dire) arrivato cinque minuti prima s'era già fottuto la sella (e dopo averla smontata ha pure buttato tra i rottami il telaio danneggiando il carter, 'sto stronzo).

quel che so di questa bici è che - a dispetto del nome francofono - la producevano a milano. non so neppure se valga la pena perder tempo a risistemarla. in alternativa potrà comunque essere fissata (i forcellini all'indietro sono una vera tentazione!).

sono comunque graditi suggerimenti o notizie sulla storia di questo marchio.

1 commento:

mezzotoscano ha detto...

Da ragazzino ebbi una Lygie: ricordo che il marchio completo era "Cycles Lygie - Saint Etienne". In realtà era fabbricata dalle Officine Rizzato di Padova (oggi scomparse dalla città) che fabbricavano anche le Atala, tuttora in produzione (credo) a Monza.
Mi domando se non si trattasse di una "delocalizzazione" operata dai francesi ai tempi in cui produrre in Italia era ancora conveniente.