l'università del fisso

neanche il tempo di scendere dall'autobus che dall'aeroporto mi portava in centro e già avevo avvistato diverse fisse: ne ho viste una marea, sotto il culo di uomini e donne di ogni età e genere, inclusi i famosi messangers.

anche a oxford non scherzano: sono entrato in un ciclonegozio da tre soldi, un buco di 50 mq a dir molto, e avevano qualunque tipo di componente, inclusi quelli per fixie.
mi son portato a casa un mozzo flip-flop flangia alta mica male, così non ho più scuse per rinviare l'assemblaggio dell'agognata ruota.
ma mentre io sto qui a cianciare quelli in fissa ci vanno, altroché.

l'etica dei segnali

girando per le strade di londra, e ancor più per la campagna inglese, mi chiedevo cosa ci fosse di così diverso dall'italia. poi mi è capitata sott'occhio questa foto e ho capito: la segnaletica!
in inghilterra non c'è traccia di queste deliranti selve di cartelli (cosa deve fare qui un ciclista, se non scende dal sellino, sedersi sul cordolo e piangere?).
le piste ciclabili britanniche sono segnalate solo sull'asfalto (e questo basta per tenerne fuori i motorizzati), mentre i cartelli danno indicazioni utili ai ciclisti (vai di qua per il centro, vai di là per i docks, passa sul ponticello che fai prima, ecc).

in italia invece, per i ciclisti solo segnali di obbligo e divieto.

la graziella londinese

la prima chicca che mi porto a casa da londra è il manifestino del brompton world championship 2008, le biciclette pieghevoli made in uk che spopolano nella city.

la gara si disputerà il 28 settembre nel magnifico parco di Blenheim Palace, proprietà del duca di marlborough e casa natale di sir winston churchill: sono previsti 500 partecipanti, premi per varie categorie, incluso il best dressed. graditi giacca e cravatta, of course.

che classe 'sti inglesi!

london calling

oggi parto per londra: mi aspetta il GBBF.
buone pedalate e buone bevute a tutti.

sorri, uì ar closed!

e se gli autobus chiudessero per ferie? lo so, questo non succede. cioè, in linea di massima i servizi pubblici funzionano sempre, no?
a reggio emilia però hanno chiuso per ferie il deposito di biciclette della stazione. proprio così. evidentemente non è considerato un servizio pubblico, tantomeno essenziale.

e chi in ferie non ci va? chi lavora in agosto? e i cicloturisti stranieri
(gli unici turisti che si vedano in giro per la nostra città)?
sorri, uì ar closed.