carbonio?

dopo un caduta, tiralongo ha tagliato il tragurado della 18a tappa del giro d'italia a piedi con la bici tra le mani: metà in un una, metà nell'altra.
mah.

gnocca, alcol e motori

questo è il frontespizio di un pieghevole che ho trovato oggi in cartoleria: pubblicizza il rock monster cross, manifestazione patrocinata da ben due amministrazioni comunali.
il programma include gare di motocross all'interno di un'area verde pubblica, concerti rock, stand gastronomici con "ottima birra e vino" e l'imperdibile concorso miss maglietta bagnata. il tutto ovviamente sotto l'egida dell'immancabile multinazionale della birra.
il trinomio gnocca-alcol-motori funziona sempre: in questo caso ha pure la benedizione dell'ente pubblico.

e siccome nulla accade per caso, ironia della (amara) sorte vuole che i due comuni interessati siano: uno quello di residenza del sedicenne che sì è schiantato in moto poco tempo fa, l'altro quello in cui l'incidente ha avuto luogo.
per la cronaca, il ragazzino è poi deceduto. beviamoci su.

alma gaucha

un telaio pesante. acciaio grossolanamente saldato. vernice da termosifone tirata a pennello.
si chiamerà alma gaucha in onore della sua rusticità e dell'argentina, terra che ha dato i natali alla persona che la cavalcherà.
e che a 87 anni non ne vuol proprio sapere di scendere dalla bicicletta.

sembrava reggio emilia

questa foto l'ho stata scattata alcuni giorni fa a lucca.

il centro storico di questa piccola città, in virtù di una serie di casualità che lo hanno conservato intatto nei secoli, è quasi interamente precluso all'uso dell'auto (qualcuna c'è, ma son davvero poche).
dentro è un tripudio di biciclette, ovunque: per le strade, nelle piazze, lungo il bellissimo giro delle mura. sono molte le rastrelliere per legarle, e dove non ci sono si trovano bici appoggiate e legate "a mucchio" ovunque: pali, recinzioni, marciapiedi, fontane. non si salvano nemmeno i monumenti.
una bella lezione di civiltà nei confronti di altre città - come la vicina firenze - dove le amministrazioni comunali fanno rimuovere le biciclette parcheggiate al di fuori degli spazi consentiti perché intralciano la circolazione e arrecano danno al "decoro" della città (delirante).

diseducazione stradale /2

al mio paese ci sono due strade. due. il resto è stradine, viottoli e carraie.

inutile dire che laddove le due strade si incrociano c'è un semaforo. e c'è il caos. ovvero colonne d'auto, strombazzamenti e guidatori incazzosi. c'est la vie.

oggi, tornando a casa, mi son fermato a comprare un mazzo di cipollotti per farmi un bel pinzimonio e una volta ripartito mi son trovato a dover attraversare la strada in prossimità dell'incrocio.

una nano-biondazza-ossigenata, ferma in colonna, stava col suo mercedes nero sulle strisce pedonali, mentre un'eroica ottantenne col bastone cercava di insinursi tra il chilometrico cofano della sua bara ambulante e il culo del furgone che la precedeva.
son passato anch'io, facendo attenzione a non scalfire coi pedali della bootleg il paraurti della merdacess, poi mi sono accostato al finestrino e ho fatto gentilmente notare alla biondazza che sotto la sua cazzo di macchina ci stavano le strisce. e lei mi fa (letterale): "la vecchia è passata lo stesso, dovevo fermarmi là in fondo???"
dove "là in fondo" significava fermarsi un metro e mezzo prima.

mi sono limitato a darle della cafona incivile.
l'ottuagenaria, che col suo passo incerto aveva intanto "divorato" altri dieci metri, rideva sotto i baffi.

oggi mi son fatto una nemica, ma anche un'amica. coi baffi :-)

diseducazione stradale

due cose viste oggi in città:

uno
passando davanti a un'edicola ho buttato lo sguardo sulla locandina di un quotidiano locale, e la notizia era questa: "si schianta in moto - sedicenne in coma".
la stessa locandina riportava in testata una pubblicità, proprio sopra la notizia.
per la precisione la pubblicità di un videogioco.
per la precisione la pubblicità di un simulatore di gare automobilistiche clandestine (il nome era una roba tipo tuning&qualchecosa).
ecco.
prima li alleniamo a sgasare, sgommare e schiantarsi virtualmente.
poi a sedici anni li mettiamo su una moto vera.
e ovviamente quelli sgasano e sgommano. e ovviamente si schiantano.
però per davvero.

due
mentre riflettevo un po' stranito su questa cosa, ho sentito uno alle mie spalle gridare dell'imbecille a un altro, che ha risposto reclamando la precedenza. è finita con un paio di 'fanculi, e ognuno per la sua strada.
erano due in bicicletta, gli unici due ciclisti - a parte me - nel raggio di almeno un chilometro. e son riusciti a litigare su chi dei due avesse diritto di precedenza.
che tristezza. davvero una grande pera.
non so se c'è una morale in questo.
l'unica cosa che mi vien da pensare è che un italiano è sempre un italiano, anche in bicicletta.
davvero credo che non ci sia nessuna speranza.

rocky mountain :-)

mia moglie dice che dovrei smetterla, ma quando l'ho vista non ho resistito è l'ho portata a casa.

è una vecchia rocky mountain in acciaio con forcella scott e componentistica xt, tutto piuttosto vintage, come si suol dire.
potrei farne un buon mulo da xc, tento per cominciare a scorrazzare un po' in fuoristrada, oppure la risistemo con quel che trovo e il primo che la vuole se la piglia.
l'importante è che non sia finita sotto una pressa.

ospitalità

questa è una veduta aerea di puianello, reggio emilia.

qui è dove vivo, lavoro, coltivo l'orto, produco ottime marmellate e un pessimo vino. e smembro biciclette.
vi trovaste a passare da queste parti e servisse un bicchiere d'acqua (o di lambrusco, a vostro rischio e pericolo :-)), una brugola in prestito o - perché no - un letto per dormire, contattami.

potete rintracciare la località su critical map.

le biciclette dell'opg


a reggio emilia c'è una piccola cooperativa sociale nata da un progetto voluto dall'assessorato ai diritti di cittadinanza e pari opportunità e rivolto a pazienti dell’ospedale psichiatrico giudiziario (opg): è la cooperativa sociale "prima o poi", che si propone di offrire opportunità di reinserimento sociale e lavorativo agli ospiti dell’opg attraverso attività sociali, formative e lavorative.

attraverso un percorso gestito da un ente di formazione (enaip), la cooperativa è approdata alla gestione di alcuni servizi per conto del comune:
- gestione di bicittà, il servizio di noleggio biciclette situato in alcuni parcheggi scambiatori alle porte del centro storico cittadino;
- recupero e riparazione di biciclette provenienti in gran parte dal magazzino del comune, da privati, da isole ecologiche attrezzate e da centri di raccolta materiali ferrosi. queste bici vengono riadattate all'uso e commercializzate all’interno dell'opg o presso punti vendita allestiti in occasione di fiere e manifestazioni;
- servizio pronto intervento bici, che consiste nella possibilità di ricevere assistenza domiciliare a costi modesti, con la possibilità di utilizzare una bici sostitutiva nel caso in cui la riparazione necessiti di una permanenza del mezzo in officina.

il primo maggio la cooperativa era presente nella piazza centrale della città con un punto vendita: in poche ore sono state vendute oltre venti biciclette a un prezzo compreso tra i 20 e i 60 euro.
venti ciclisti in più a reggio emilia :-)